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EDITORIALE

L’ASCOLTO È LA CHIAVE

A cura di Roberto Galli

Le porte di un nuovo anno si sono appena aperte di fronte a noi, lasciandoci alle spalle dodici mesi di grandi cambiamenti e di sfide impervie.

Il 2022 ha messo a dura prova noi imprenditori, mettendoci di fronte a nuove e vecchie difficoltà e problematiche da fronteggiare. Prezzi eccitati dall’inflazione e dai rincari dell’energia, la stabilità lesa dalla geopolitica e dai conflitti, le filiere disorientate e da ristrutturare, i margini da rincorrere e recuperare e i costi da contenere, ma anche le risorse umane da assumere e trattenere in azienda.

Ciò che ha reso davvero, a tratti, complicatissimo l’anno appena concluso è stata la contemporaneità di questi problemi e il fatto che nessuno è stato esente dal doverli affrontare. Nonostante tutto questo, però, le imprese del nostro Paese, anche se messe in ginocchio, non si sono arrese. Alcune hanno potuto navigare l’onda anomala delle difficoltà, altre, purtroppo, hanno dovuto fare i conti con i margini, tanto rincorsi e mai raggiunti, e sono state costrette a chiudere i battenti. In Lombardia, nel solo terzo trimestre dello scorso anno, hanno chiuso circa 17mila aziende, quasi tre volte tanto rispetto al 2021. La provincia di Como, tuttavia, è uno dei capoluoghi di provincia lombardo che meno ha sofferto questo dato.

Gli imprenditori artigiani, che sono una risorsa fondamentale per la nostra economia, seppur con tutti questi da superare, hanno dimostrato ancora una volta la loro tenacia, la loro volontà di fare impresa.

In questo contesto, difficile non riflettere sulla nuova e complessa fase che il mercato del lavoro sta conoscendo.  Come si diventa attrattivi oggi?

C’è una nuova discussione valoriale che non può essere sottovalutata. Il livello di scolarizzazione, in tutti gli ambiti, è cresciuto. Occorre quindi percorrere la strada che porta a una maggiore centralizzazione delle persone: fare di tutto per permettere alle persone di lavorare al meglio. “Io sono disposto a pagare, ma non trovo la manodopera che cerco”. Quante volte lo diciamo tra noi imprenditori? Non è più un paradigma che funziona. L’imprenditore deve offrire, oltre al pagamento, qualcosa che non sia scontato per un lavoro. Molti altri sono i fattori che concorrono alla scelta: non è più solo il datore di lavoro a scegliere le proprie risorse, ci si sceglie a vicenda, condividendo una visione di lunga durata, obbiettivi di crescita. A tutti i livelli e in tutti i campi è importante far sentire le persone ingaggiate: il datore di lavoro deve concentrarsi anche sull’ascolto dei propri collaboratori, nel dare loro un feedback sull’operato, nel coinvolgerli valorizzando le competenze e le conoscenze di ognuno. La leadership di successo è infatti in grado di intercettare la dimensione umana dei dipendenti, guidandoli verso un obiettivo comune e condiviso. Ma per fare ciò, il datore di lavoro deve essere in grado di comunicare con i propri collaboratori, trasmettendo in modo chiaro ed efficace la propria visione e riuscendo ad ispirarli e motivarli sino al raggiungimento dell’obiettivo comune, allo stesso modo restando inclusivo, rispettando quindi le diversità di pensiero di ogni singolo membro.

In un contesto così incerto, è il saper ascoltare attivamente, cioè prestare attenzione con orecchio attivo e sguardo attivo, saper osservare ciò che accade, che permette di fronteggiare ogni singola situazione al meglio. Quanto meglio si riuscirà ad agire in maniera pro-attiva, tanto più si risulterà vincenti.

Questo – e molto altro – mi pongo come prerogativa per il mio nuovo mandato da Presidente di Confartigianato Imprese Como, che è appena iniziato.

Auguro a tutti voi, imprenditori come me, un Anno Nuovo prospero, con la speranza che gli obiettivi che ognuno si è prefissato possano essere raggiunti. I vostri obiettivi, ne sono certo, saranno anche i miei e chiaramente quelli della nostra Associazione.